ABBI CURA DELL’INCANTO CHE SEI:
CON L’AMORE.

Introduzione allo YOGA RETREAT in YOGA FARM ITALY

Namaste

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RUMI | “E non pensare che il giardino perda la sua estasi in inverno. È tranquillo, ma le radici laggiù sono ribelli.”

Prefazione

Per far crescere un albero ci vuole il seme, il terreno morbido per questo seme, il nutrimento e lo spazio in cui il seme può schiarirsi e manifestarsi attraverso i fiori e i frutti. È lo stesso il procedimento per la cura dell’anima. Il corpo rappresenta il seme di ciò che l’anima ha bisogno di manifestare. La rete di emozioni e pensieri sono il terreno di coltivazione. Le circostanze esterne rappresentano lo spazio in cui il seme, l’anima, si evolve superando gli ostacoli, usandoli come concime per la propria manifestazione.

PREMESSA per una passeggiata nel corpo e nel bosco

Con questo retreat voglio accompagnarvi più profondamente nella comprensione della visione del corpo secondo lo yoga, vedendo la fisiologia del corpo da un punto di vista yogico, e quindi più energetico e spirituale, iniziando ad introdurre cosa sono Tre Granthi– tre resistenze al risveglio, per restituire una visione del corpo, non come un ostacolo da superare,  ma tutto il contrario, la via stessa dell’auto-realizzazione, ovvero la integrazione della natura dell’io o dell’ego, della sofferenza alla natura del grande Sè, ovvero della pura coscienza, l’identità dell’amore incondizionato. Quest’ultima identità non è separata dall’universo. In questo processo di elevazione della nostra condizione umana si apre un varco attraverso il quale poter vedere le condizioni della vita non come una lotta contro gli ostacoli da superare, ma come una via per la nostra crescita e il nostro Bene Supremo. La nostra anima ci dirige dietro le quinte per la sua realizzazione: “siamo esattamente dove dobbiamo essere”

Yoga come lo strumento di cura con l’intenzione

perché non ci ricordiamo che la nostra intenzione è prima di tutto gioia? Tutto di noi si merita una seconda possibilità…
Questo è un invito per accarezzare la terra con i nostri passi, a piedi nudi, con le nostre movenze, con il nostro respiro, con la nostra voce, con i nostri “pensieri neonati”, nuovi e freschi come l’alba. Sentirsi sostenuti dalla Terra, come la nostra prima madre, abbandonarsi alla sua gravità, gustare il suo cibo vero delle coltivazioni di Yoga Farm Italy, lasciar andare tutto ciò che è pesante, traumatizzato o malato in noi. Lasciare che la Cura ci accada naturalmente attraverso il corpo, immerso nella natura, e il suo istinto naturale che inizia a manifestarsi attraverso lo yoga: lasciar cadere le armature e iniziare a fidarsi, ad aprirsi, come un incanto improvviso, che ci introduce al processo di guarigione.

Siamo abituati ad andare sempre più veloci e non solo perché il quotidiano ce lo richiede, ma perché il più delle volte andiamo di corsa perché non siamo abituati più a SENTIRE, a stare in una vera connessione con noi stessi, con le cose e le persone. È lento e sentito il modo di attraversare il mondo che lo YOGA e la NATURA insegnano. E all’insegna di lentezza sarà questo Yoga Retreat. Lento dovrebbe essere il nostro respiro, per essere davvero nutriente e per riportarci a noi. Lento dovrebbe essere il nostro passo per sentire che tra noi e la terra non esiste una separazione. Quante volte per fretta, per impazienza, per paura o per rabbia non diamo alle cose il tempo di evolversi e fiorire. Scorgeremo insieme i valori yogici dell’ascolto e dell’attenzione, della calma e dell’attesa. È l’invito a costruire la tua preghiera personale “nella casa degli alberi” di Yoga Farm Italy, a pochi passi da Roma per ricaricare il tuo essere: la fonte di profondità e meraviglia.

Anatomia sottile

IDRAULICA DI PRANA (energia vitale, che sostiene ogni cosa nell’universo)

“È difficile spiegare il prana come è difficile spiegare Dio”

B.K.S. Iyengar

TRE GRANTHI: tre nodi che bloccano l’energia, tre stati di coscienza, tre resistenze al risveglio.

Nella filosofia yogica in noi esistono tre luoghi speciali, tre porte attraverso le quali sentiamo la vita e noi stessi:

TRE GRANTHI che compongono “IDRAULICA DI PRANA”

Il concetto di granthi è strettamente legato a quello di bandha (contrazioni muscolari e nervose), ai chakra (ruote di energia) e al percorso del prana lungo le nadi (i canali, proprio come le vene che trasportano il sangue, tali tubi sarebbero le vie attraverso le quali passa il prana: l’energia vitale o soffio, trasportato con il respiro, per alimentare tutte le parti del corpo.) I Granthi si chiamano anche nodi o cancelli che bloccano l’energia e la nostra coscienza.
Li chiameremo: “Le tre porte somatiche” 

brahma granthi (il creatore) è alla base, in mooladhara (chakra della radice, del pavimento pelvico, apparato escretore, ghiandole surrenali ). Il bacino è la prima porta somatica, ed è legato agli aspetti materiali, a partire dal corpo stesso. È il luogo in cui “sacro” e “sensuale” si fondano e risiedono nell’istinto, nella spontaneità. È il portale da cui veniamo nel mondo. È la porta della vita, che rappresenta l’attaccamento alla materia e dove risiedono i blocchi delle nostre paure. Le asana e pranayama sono gli strumenti base per scioglierlo e per “ADDOMESTICARE IL CORPO”

Respira nei piedi e radicati

vishnu granthi (il preservatore), è al centro del petto, legato ad anahata, (chakra del cuore, apparato circolatorio, polmoni, cuore, timo) ci riporta alla cura verso noi stessi e verso gli altri, all’equilibrio fra i centri inferiori  (istintivi) e quelli superiori (spirituali) che è alla base di ogni relazione. Il cuore è la seconda porta somatica, bloccata dal dolore: è intimamente connesso al sistema nervoso, e alle emozioni. Il posto in cui sciogliamo ogni dualità, diventiamo grandi e smettiamo di pensare alla vita come una lotta. Diventiamo amanti e complici della nostra esistenza con l’accettazione, gratitudine e fiducia e impariamo ad amare senza condizioni e ad “ADDOMESTICARE IL CUORE”

Respira nel cuore e ama

shiva (rudra) granthi (distruttore-trasformatore) Il Sesto Chakra, Ajna, è il terzo occhio: percepire la visione ( collocato nello spazio in mezzo alle sopracciglia, l’ipofisi, sistema nervoso centrale) e si relaziona con gli aspetti mentali e della comunicazione. Legato alla conoscenza del sé ed all’integrazione con il tutto, implica concetti quali chiarezza e consapevolezza, essere in pace coi propri pensieri. È la terza porta somatica, bloccata dall’illusione, la sede dell’intuito e della trasformazione dei programmi mentali (genitori, scuola, società) per aprire a nuove possibilità. Lo strumento principale è la meditazione per “ADDOMESTICARE LA MENTE”

Respira nella mente e torna libero

Pratiche per costruire la tua felicità

Un respiro per volta, un passo dopo l’altro. Un sorriso da dentro a fuori. 

 Felicità non è quello che voi pensiate che sia. E’ energia costantemente incrementata, per elevarci.” 

Yogi Bhajan

Programma: I DONI DELLO YOGA

VENERDÌ 23 maggio

Sera

Yin Yoga – La forza dell’abbandono

YIN YOGA è la pratica di auto osservazione nel  “non-movimento“ che ci permette di entrare in contatto profondo con il respiro, con la mente e con il cuore. Qui  ci raccogliamo in ogni posizione e ci rimaniamo “a lungo”, è come un modo di inchinarsi, ringraziare e creare una vera apertura, affidandosi alla forza di gravità della terra e lasciare che il nostro tessuto connettivo dreni le memorie cellulari per liberare gli spazi vitali non utilizzati. 

Inginocchiati a terra, in cui  lasciamo le convinzioni predefinite di noi, ci rendiamo disponibili alle nostre  nuove forme che non abbiamo visto prima. Nelle tradizioni spirituali si  dice che sono i momenti in cui accade finalmente qualcosa di vero. È un modo di darci il benvenuto e lasciarsi andare. 

Meditazione finale: “Riposo nei sensi”

SABATO 24 maggio

Mattina 

La Porta del Seme – BRAHMA GRANTHI. 

Hatha Yoga Flow dedicato al primo nodo della coscienza: Muladhara chakra. Pratica del radicamento e di forza fatta attraverso lo studio di se stessi: Svadhyaya 

Meditazione: YOGA NIDRA “L’origine del Seme” 
Lo Yoga Nidra è la  medicina del sonno dinamico, il massaggio del sistema nervoso, dove
si integrano grande presenza.  profondo abbandono e l’accesso alla coscienza ricettiva amplificata, in cui poter piantare il seme di un proposito risolutivo: “Sankalpa” – un’intenzione formulata in uno stato di coerenza tra mente e cuore.

Studia con curiosità te stesso e il mondo, accogli ogni persona ed esperienza nella tua vita come il tuo Maestro, ricerca la verità.” 

Yoga Sūtra 

Pomeriggio

LA CAREZZA del PRANA

ESERCIZI DI RACCOGLIMENTO e DISTACCO

  • pranoterapia & ecoterapia
  • bandha (contrazioni muscolari per fissare  l’energia del corpo in determinati punti ed evitare che si disperda.)
  • mantra (i suoni sacri per liberare la mente)
  • rilassamento – Vipassana (vedere in profondità)

Sera   

La Porta della  Verità – VISHNU GRANTHI.

Una Via  per accedere al Cuore.

Tandava – Vinyāsa Krama Yoga
Tandava dal sanscrito “battito cardiaco”
Vinyāsa dal sanscrito Vi “uno specifico modo”, Nyāsa, che viene dal tantra, “indirizzare la vibrazione” attraverso l’amorevolezza delle mani, del respiro, della voce su una certa parte del corpo, gli diamo attenzione e restituiamo sacralità.

Pratica incentrata all’apertura del cuore, attraverso “Tapas” –  il fuoco o l’energia essenziale che brucia impurità, una via per accedere alla scintilla divina che risiede in noi, alla Sorgente, allo spazio delle qualità del Sé e della Verità Incondizionata. È un viaggio verso l’apertura della seconda porta della coscienza, che si realizza grazie alla forza di volontà (tapas) e alla devozione (Isvara-pranidhana).

Saranno attimi sensoriali e meditativi di abbandono, di apertura, di gioia, lentezza  e tenerezza ad accompagnarci in questo flow compassionevole, dedicato al Chakra del Cuore: Anahata

Le emozioni non sono distinte dagli organi, il pensiero non è separato dalla nostra energia, o dalla nostra postura. Ogni volta che elaboriamo un tema, prepariamo una guarigione emotiva.

Meditazione: YOGA NIDRA: “Bhavana” (coltivare) 

Santuario di Pace.

“Egli ha trovato la gioia e la Verità, la visione suprema. Rimane immobile in questo stato di beatitudine e anche il più grande dolore non ha il potere di turbarlo. “ 

Bhagavad Gita

DOMENICA 25 maggio

mattina

La Porta della Saggezza – SHIVA (RUDRA) GRANTHI. 

Pratica di equanime – Il sentiero dell’Advaita (Non-dualità) 

La pratica incentrata sulla quiete spaziosa della mente, armonizzando due canali energetici principali: Ida e Pingala, la luna e il sole dell’energia femminile e maschile.

Ida è l’energia femminile lunare, connessa alla narice sinistra, all’emisfero destro, al sistema nervoso parasimpatico e rappresenta la calma, l’intuito, l’introspezione.

Pingala è l’energia maschile solare, collegata alla narice destra, all’emisfero sinistro, al sistema nervoso simpatico e rappresenta  la razionalità, la logica, l’attività.  

Èd è proprio qui, in Ajna Chakra, nella terza porta di coscienza che i canali Ida e Pingala si incontrano: è per questo che quando Ajna Chakra si trova in una condizione di equilibrio è possibile comprendere e sperimentare la non-dualità, andando oltre gli opposti e comprendere ciò che non è visibile, afferrare la saggezza del nostro intuito. 

Meditazione: YOGA NIDRA: Il Giardino della Conoscenza – il grande ritorno al Mio Sé Riposato.

L’anima dello yogi è come una lampada che brilla con luce ferma al riparo da tutti i venti. 

Bhagavad Gita

Pomeriggio

LA CAREZZA del PRANA

Sahaja: danza felice

ESERCIZI DI RACCOGLIMENTO e DISTACCO

  • pranoterapia & ecoterapia
  • bandha (contrazioni muscolari per fissare  l’energia del corpo in determinati punti ed evitare che si disperda.)
  • mantra (i suoni sacri per liberare la mente)
  • rilassamento- Vipassana ( vedere in profondità)

Sera   

YIN YOGA – Namastè:  Essere Gratitudine

La pratica del saluto finale rappresenta un segno di rispetto profondo dell’anima e di chi ci sta di fronte. È un modo di riconoscere la propria essenza divina e onorare la sacralità intrinseca, presente in ogni individuo.

Meditazione finale: YOGA NIDRA – Il massaggio dell’Anima: rilassamento con le campane tibetane. 

PER CONCLUDERE 

Proprio la sofferenza arriva a ricordarci che all’interno di noi c’è una profondità d’animo che merita di essere conosciuta, perché lì si trovano le risposte. 

La regalità, ovvero il perfetto dominio di se stessi, la forza fisica e morale, sono i doni di cui si parla nei yoga sutra, ottenuti grazie al perfetto armonizzarsi della coscienza interiore con quella divina, la sopra-mentale. 

Manifestare la nostra Sostanza infinita, la nostra Regalità è la via dell’anima che propone lo yoga, che è anche la via della Gioia autentica e Felicità duratura. 

Nel viaggio dal primo all’ultimo GRANTHI abbiamo  la possibilità di piantare piccoli semi per la versione migliore di noi stessi, per trovare la mappatura di un sentiero che mira a un benessere nella materia e nello spirito, in base a quanto la nostra  anima ha stabilito per questa vita, cioè rispettare il nostro Dharma: l’obiettivo e missione dell’anima e quindi accettare le avversità del nostro karma, come le lezioni per la nostra crescita. E’ forse proprio questa  profonda comprensione, in grado di  cambiare  la nostra visione verso gli estremi  della vita, genera la fiducia con rinnovata leggerezza, di cui abbiamo bisogno,  per  poter stare al mondo, con gli occhi grandi e saggi, in un modo più felice e autentico. 

“Dall’appagamento deriva la felicità suprema”

Yoga Sutra

Ogni forma di yoga ha come scopo la liberazione, in sanscrito è Moksha. Questo processo accade includendo tutte le parti di noi: lo starci dentro, con tutta la presenza,  tutta l’onestà, con tutte “le scarpe vecchie e nuove”, le strade belle e brutte, che abbiamo  percorso. Yoga non esclude nulla, ma accorda e reintegra, scolpisce la nostra versione migliore, destrutturando il nostro ego. Non vogliamo eliminarlo ma integrarlo nel cuore in modo che possa servire e nutrire la nostra natura dell’amore incondizionato. La nostra cultura occidentale ancora non è riuscita a concedersi questo tipo di intelligenza, delicatezza e trattamento della vita che va vissuta in pieno anche “accanto al dolore”

Ogni cosa è sacra, quando è occasione di liberazione, di padronanza, di conquista della nostra coscienza. Ogni cosa che ci insegna a stare senza separazione tra i nostri istinti materiali più “bassi”, del piacere e della sopravvivenza, e i nostri richiami spirituali  più “alti”, a creare una relazione tra i due in modo intimo e vero, è sacra. In questo modo i confini tra sessualità/sensualità  e devozione/spiritualità si sfumano. Diventano UNO.

Sei il Seme dell’albero, sei il Soffio Vitale dì schiarimento del seme, sei il viaggio nel tronco dell’albero, il suo fiore e il frutto. Sei lo Yoga. 

Ed è qui nella pratica, così  come nella vita abbiamo possibilità di scegliere che la vita quotidiana possa essere davvero così intensa e pura, con meraviglia, coraggiosa e viva. 

🌸muoviamoci🌸 

     Namaste 

“Sii l’architetto della tua felicità, il segreto giace nel tuo respiro”

Yogiraj Siddhanath